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  • Immagine del redattoreBarbara Renna

CUORE

Aggiornamento: 31 ago 2020

PERCHE' QUESTO LIBRO?




Quando ho preso in mano questo libro sono tornati in me ricordi di infanzia e di edizioni diverse del libro "Cuore" che mio padre mi portava a casa, quando lavorava come autista per le case editrici.


Questo libro evoca in me principalmente il mondo della scuola, un mondo complesso e al contempo affascinante; il valore dell’istruzione, l’amore per i libri e la formazione educativa; la relazione con i compagni e lo sviluppo di amicizie importanti, il contatto con gli adulti formatori dell’educazione intellettuale ed emotiva degli alunni.


Questa lettura ha fatto crescere in me la voglia di diventare maestra, un ruolo professionale classico e ambito, ai miei tempi, fra le bambine.

E’ un libro didatticamente valido, moralmente ineccepibile, semplice e scorrevole, è un testo che dovrebbe far parte integrante del programma di italiano delle elementari.

Nonostante abbia superato i 130 anni di età, tutt'oggi è in grado di insegnare e inculcare nelle giovani menti valori come l’onestà, la lealtà, la rettitudine.


Il libro “Cuore” è un romanzo per ragazzi scritto da Edmondo de Amicis pubblicato nel 1886 dalla casa editrice Treves.

De Amicis racconta una storia ambientata nel periodo successivo all'Unità d’Italia e il protagonista è un bambino di dieci anni, Enrico, che attraverso un diario scrive, giornalmente, quello che vede e sente, tutto quello che gli accade intorno.

Nel romanzo l’attenzione è posta in particolare sul mondo della scuola, la maggior parte delle riflessioni sono sugli insegnanti e sugli alunni della classe di Enrico, che racconta aneddoti e descrive i suoi compagni di avventura.

Lo scrittore Edmondo de Amicis, attraverso la penna del protagonista, fa notare le differenze che intercorrono tra i vari bambini, ponendo l’accento sulla provenienza sociale; è questo che marca di più la distanza di comportamento tra un ragazzo e un altro. Diventa fondamentale nel percorso individuale del bambino l’educazione familiare, la disciplina e i valori che vengono dati dai genitori, che formano il carattere dei figli.

Ogni alunno è descritto con attenzione, ognuno ha una particolarità che lo rende differente da un altro. Nei racconti di Enrico c’è l’immancabile secchione, il ragazzo astuto, intelligente, c’è quello burbero che si mette puntualmente nei guai, e il bambino che ha un animo gentile e tende sempre a difendere gli altri, facendosi da scudo per prendersi cura dei più deboli.

Il libro non è il racconto visto solo dalla prospettiva di Enrico, c’è anche la visione adulta dei genitori che, attraverso lettere affettuose, cercano di rimandargli insegnamenti molto importanti per affrontare la vita, le difficoltà e le delusioni di tutti i giorni.

I valori che cercano di trasmettergli i suoi genitori sono l’amore per la patria, il rispetto degli altri, superando le diversità, l’importanza del lavoro e del suo svolgimento, la morale e la necessità, in certi casi, di sacrificarsi.


TRAMA

Il libro “Cuore” è un diario. La voce narrante principale, e cioè quella dell’alunno che tiene questo diario, è quella del piccolo Enrico Bottini che in quell'anno scolastico stava frequentando la terza elementare che racconta vicende sue, e dei suoi compagni, avvenute durante l’anno scolastico 1881 – 1882 (a quel tempo l’anno scolastico andava da ottobre a luglio) in una scuola di Torino. Questo diario è impostato in modo tale che ad ogni mese corrisponda un capitolo e, infatti, i titoli dei capitoli che troviamo nel testo sono quelli dei mesi che si succedono fino all'estate.

A queste vicende si aggiungono quelli noti come i “racconti mensili”, quei racconti cioè che ogni mese il maestro racconta agli studenti e che hanno per protagonisti studenti italiani provenienti da varie regioni d’Italia. Questi racconti sono una sede molto importante all'interno del romanzo perché il maestro cerca, attraverso i racconti esemplari di ragazzi e ragazzini piccoli con cui i suoi alunni possono facilmente identificarsi, di istruire i suoi studenti secondo quelli che sono gli ideali del suo tempo.


Cito i racconti che racchiudono un insegnamento e una morale.

  • Dagli Appennini alle Ande,

  • La piccola vedetta lombarda,

  • Naufragio,

  • Valor civile,

  • L’infermiere di tata,

  • Il piccolo scrivano fiorentino,

  • Il tamburino sardo,

  • Il piccolo patriota padovano,

  • Sangue romagnolo.

Nel diario non troviamo solamente il racconto scritto dalla sua piccola mano, ma anche lettere e consigli che i genitori del ragazzino inseriscono per commentare, interpretare i suoi racconti, e soprattutto per fornire al piccolo importanti indicazioni e consigli per la sua crescita personale; insieme ai racconti mensili del maestro è in questi punti che meglio si sente la voce dell’autore.

I PERSONAGGI PRINCIPALI

L’autore in questo testo ci offre un sistema di personaggi studiato accuratamente per fornirci uno spaccato dell’ Italia postunitaria: non potendo, con un testo così impostato, raccontare cosa accade in ogni regione del Paese finalmente unito, raggruppa nella classe di Enrico studenti provenienti da tutta Italia e che si trovano a Torino insieme alle loro famiglie che in quegli anni, emigravano al Nord per trovare lavoro. In questo modo non solo vengono a trovarsi nello stesso luogo, e davanti gli stessi problemi, personaggi diversi per provenienza geografica ma anche per estrazione sociale: troviamo figli di fabbri, di ferrovieri, di alcolizzati oppure di borghesi benestanti ed educati.

Ogni personaggio rappresenta e racconta una classe sociale. È importante saper riconoscere e capire il significato della storia di ognuno di questi personaggi perché non solo, come accade in ogni libro, il personaggio serve per mandare avanti la narrazione, ma ha anche qualcosa da dirci sulla situazione sociale, politica ed economica dell’Italia di fine Ottocento.

Cito alcuni fra i personaggi principali:

· Enrico Bottini - lo abbiamo già presentato, è il protagonista del libro e il personaggio attraverso cui veniamo a conoscenza di un mondo molto più grande di quello di una classe elementare. In realtà, anche se è lui il primo personaggio e il primo protagonista, scopriamo presto che la maggior parte delle vicende non accadono a lui in prima persona: questo ragazzo si limita soprattutto a registrare e commentare le piccole avventure e disgrazie dei suoi amici.

· Garrone è un ragazzino robusto, figlio di un ferroviere, si trova spesso a difendere i suoi amici e compagni dai dispetti e dalle cattiverie degli altri ragazzini diventando presto un buon esempio per Enrico e soprattutto un punto di riferimento per lui. Il racconto della sua vita familiare vede presto un tragico lutto: quello della morte di sua mamma che viene a mancare durante l’anno.

· Ernesto Derossi e Franti molto importante la presenza, e il contrasto, che si crea fra questi due personaggi, tanto diversi da essere uno il contrario dell’altro per i loro caratteri. Ernesto è figlio di borghesi benestanti ed è il primo della classe, mentre Franti proviene da una povera famiglia del sottoproletariato ed è un tipo piuttosto violento e dispettoso che verrà presto cacciato dalla scuola.

· Giulio Perboni - è il maestro che insegna alla classe, un uomo solo, senza una famiglia e senza affetti, di buon cuore e austero, dedica tutto se stesso e ogni sua energia all’istruzione dei suoi alunni che vede come la famiglia che non ha.

· La maestrina dalla Penna Rossa - così chiamata per la penna rossa che orna sempre il suo cappello è diventata una figura emblematica nell’immaginario dei lettori, è cioè l’immagine della mestrina borghese dedita ai suoi studenti.

IL SIGNIFICATO EDUCATIVO DELL’OPERA

Con “Cuore” l‘intento di Edmondo de Amicis, attraverso una scrittura semplice, avvalendosi della voce di un bambino, è di mostrare un’Italia priva di radici comuni, che cerca di superare le diversità sociali e culturali, costruendo una base che realizzi la reale unità del paese.

La scuola, come luogo eletto d’istruzione e di scambio culturale, si presenta come un luogo perfetto per racchiudere una molteplicità di significati.

Prima di tutto il sentimento nazionale, l’ideale patriottico di un Paese da costruire e difendere che si evidenzia bene in quasi tutti i racconti mensili, dove il filo conduttore è appunto l’orgoglio nazionale. La convivenza di tanti bambini in una sola classe è emblema dell’unione di ragazzi provenienti da regioni diverse, al fine di imparare e di costituirsi come uomini acculturati e virtuosi. L’idea di una società che, pur entro il sentimento di cooperazione e di amicizia che domina tutta la narrazione, è ben suddivisa in classi sociali, il cui ordine è fondamentale e non può essere sovvertito: per mandare avanti il paese serve l’operaio così come serve il banchiere e, secondo l’ideale del tempo, questa situazione è necessaria e non lascia spazio alle ambizioni personali.

Il sacrificio, la sopportazione del dolore, la rinuncia a desideri individuali in virtù di un bene sociale, sono le tematiche che costituiscono il filo costante della narrazione.

Vorrei sottolineare che il nostro presente è ben lontano dagli eventi storici del libro “Cuore” e dalle esperienze dei suoi protagonisti. Noi viviamo in un’epoca completamente lontana e diversa per molti punti di vista.


Il mio intento è quello di provare a guardare in quella lontana fotografia e di guardare oltre il nostro tempo. Proviamoci e vediamo se resta qualcosa.




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