L'uso della Maschera
TEATROBOOK
Il Blog di Barbara
Autore: Ferenc Molnàr, nacque a Budapest nel 1878 e morì a New York nel 1952. Fu un giornalista, uno scrittore e un famoso commediografo. Ebbe un clamoroso successo con il libro “ I ragazzi della Via Pal”, che venne tradotto in innumerevoli lingue.
Luogo e anno di pubblicazione: Gennaio 1906, Ungheria.
Genere: romanzo di narrativa
Luogo dove si svolgono i fatti: Ungheria, nella periferia di Budapest, a scuola e nel piccolo terreno tra Via Pal e Via Mària.
Epoca in cui si svolgono i fatti: I primi anni del 1900.
Linguaggio usato: l’autore utilizza un linguaggio semplice, quello tipico dei ragazzi e denota meglio le loro caratteristiche attraverso il comportamento. Il narratore è esterno.
Cenni dell’autore:
I Ragazzi della Via Pàl è un romanzo per ragazzi di Ferenc Molnàr, pubblicato per la prima volta a puntate su rivista nel 1906 e destinato agli adulti come denuncia della mancanza di spazi per il gioco dei più giovani.
È forse il più popolare romanzo ungherese, nonché uno dei più noti classici della letteratura per ragazzi.
Narra la vicenda di due bande di ragazzi, di una lotta per riconquistare una bandiera e delle vere lotte e rappresaglie che ne scaturiscono.
Spiega lo stesso Molnàr - “I ragazzi della via Pál, il romanzo che mi sta più a cuore, lo scrissi a puntate nel 1906, per un giornale per ragazzi. Successivamente ne sono state date letture a livelli diversi, esaminandolo alla luce delle vicende travagliate dell’Europa di inizio Novecento ed evidenziandone il patriottismo, assimilando la difesa del campo da gioco da parte dei bambini a quelli della patria da parte degli adulti, con tutti gli aspetti ad essa correlati – la bandiera, la disciplina, l’esercito, l’eroismo e l’esecrazione del tradimento.
Tuttavia, il romanzo rimane un bel libro per ragazzi. E se è probabile che i ragazzi di oggi potranno avere qualche difficoltà ad identificarsi nei loro coetanei ungheresi che si preoccupavano dei calamai versati nelle tasche e che si aggiravano liberi in mezzo a una grande città, di sicuro potranno apprezzare una storia di amicizia e di lealtà”.
Breve Trama:
C’è un piccolo pezzetto di terreno dietro la via Pal, a Budapest. È circondato a destra e a sinistra da due caseggiati, sulla via da uno steccato e in fondo dal retro di una segheria. Eppure questo piccolo spiazzo diventa di volta in volta una grande prateria americana o un campo di battaglia per i ragazzi poveri dei dintorni.
Tra loro Jànos Boka è il capitano e il piccolo Ernő Nemecsek l’unico soldato semplice.
Il campo però va difeso continuamente, perché sono molti i ragazzi in città che vorrebbero giocarvi. Tra questi ci sono quei prepotenti delle Camicie Rosse, che hanno la loro base all’Orto Botanico.
Un giorno Feri Ats, il capo delle camicie rosse, entra di nascosto nel campo della via Pal, sale sulla fortezza costruita da Boka e compagni e ruba la loro bandiera. È una vera e propria dichiarazione di guerra: chi vince conquisterà il campo. La lotta durerà diversi giorni, ci saranno tradimenti, retrocessioni di grado, piani di battaglia, fino al giorno del grande scontro, dove verrà fuori anche un piccolo animo eroico laddove nessuno se lo aspettava.
E a quel punto arriverà l’ora di crescere...
Personaggi principali:
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Boka, è il più saggio dei ragazzi della Via Pal e per questo è anche “il presidente” del loro gruppo. Gli altri ragazzi vedono in lui un modello da seguire, un esempio di rettitudine. È onesto e prudente, riesce a prendere decisioni.
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Nemecsek, è l’unico ragazzo della Via Pal ad essere un “soldato semplice”. È un ragazzo biondo, magro e fragile e un grande amico di Boka. E’ un ragazzino molto coraggioso, leale e si sacrifica per i suoi amici nonostante la malattia, infatti cerca sempre di aiutarli.
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Gerèb, è un ragazzo ambizioso, sempre in competizione con Boka per il ruolo di capo e prova impulsi di gelosia nei suoi confronti. Perciò tradisce i ragazzi della Via Pal e diventa membro delle “Camice rosse”. Successivamente però capisce di aver sbagliato e nella battaglia si comporta nobilmente, riconquistando l’amicizia di Boka.
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Feri Ats, è il ragazzo capo delle Camice Rosse. È forte, audace e molto fiero, ma apprezza il carattere coraggioso di Nemecsek. Indossa una camicia rossa come i suoi compagni. Da questo deriva il nome del loro gruppo.
Altri personaggi:
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I fratelli Pastzor e Wendauer, appartenenti alle Camice rosse.
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Kolnay, Barabas, Csele, Csonakos, Weisz, altri appartenenti ai ragazzi della Via Pal.
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Il professore Ràcz della scuola dei ragazzi.
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Jano, la guardia notturna della segheria a vapore, molto affezionato ai ragazzi, ha un cane di nome Hector.

Commento:
I ragazzi della via Pal è rimasto per più di cento anni uno dei libri più apprezzati e amati dai ragazzi di ogni generazione, pur essendo uno dei pochi libri di questo genere senza lieto fine. Forse perché - anche se cambiano i tempi e i giochi dei bambini - non mutano invece le relazioni che si instaurano tra loro e con gli adulti.
Relazioni che il libro di Molnàr tratteggia con semplicità ma con molta precisione e aderenza alla realtà.
Lo stesso vale per i caratteri dei protagonisti. Forse solo in questi ultimi anni le cose stanno cambiando: il 'capo' oggi non è più il ragazzo saggio ed equilibrato che sa farsi rispettare da tutti con giustizia, bontà e imparzialità, ma è quello più intraprendente, imprudente e prepotente.
Leggendo questo libro non si può non entrare in campo e combattere al fianco di quei coraggiosi ragazzi pronti a dare la vita, per davvero, per difendere il loro tesoro più prezioso.
A ognuno dei protagonisti l’autore dona un carattere completo, ne racconta la vita, la situazione familiare, sottolinea i pregi e le mancanze. Sembra di conoscerli da sempre. E non è forse così?
Studiando il substrato del libro, scopro che Molnár dovette scappare negli Stati Uniti, per sfuggire alla minaccia delle sommosse antisemite, con l’intento polemico di mostrare come, a Budapest, la crescita della città stesse distruggendo tutti i posti dove i ragazzini potessero giocare all'aperto, e la notizia mi fa amare ancora di più questo libro su un mondo perduto.
È un libro apertamente polemico; in questa storia di due bande di ragazzini che, giocando all'esercito e anzi proprio alla guerra, scimmiottando un severo senso dell’onore militare e comportandosi come delle piccole parodie di soldati, innescano una vera tragedia con conseguente riflessione sulla beffa profonda dell’inutilità delle gerarchie e delle guerre.
Un grande libro, prende parte tutto il coro dei protagonisti, raccontati senza condiscendenza, senza nessun compiacimento nostalgico per l’infanzia, senza la retorica dell’innocenza o della spontaneità dei ragazzini, ma come personaggi veri e propri, ognuno mosso da qualche spinta segreta, da qualche tratto peculiare del carattere, a rispondere in un modo o nell’altro alla pressione del gruppo, a bilanciarne o sbilanciarne gli equilibri.
Il biondino, Nemecsek, è la vittima di un sacrificio perfettamente inutile, perfettamente sciocco eppure straordinariamente reale.
Diventa il capro espiatorio della banda, muore di polmonite dopo un eroico intervento nella battaglia per difendere il campo dalla banda rivale; muore delirando di onore militare, mentre il padre sarto nella stanza accanto è costretto a provare un abito doppiopetto a un cliente.
Infine Boka, il generale dei ragazzini, che fino all'ultimo è stato accanto a Nemecsek, solenne e affettuoso come un fratello maggiore, scopre che sul terreno della via Pál sarà presto costruito un palazzo.
Tra le critiche fatte a questo romanzo c’è la critica ad una certa letteratura del tempo che affidava ai maschi storie “militariste” con lotte, guerre e avventure sul campo, e alle femmine storie alla "Piccole Donne", con damine tutte pizzi e balli in maschera. Storie, insomma, per allenare ai ruoli sociali. Comunque, è pur sempre un libro ultracentenario; e, seppur portati bene, son sempre cent’anni.
Perché questo libro ha un contenuto che traccia una distanza infinita tra generazioni di lettori?
La guerra, le botte che questi ragazzi si danno di santa ragione sono vere. Si trova quella forza delle emozioni e delle esperienze che sono proprie di quell'età.
Forse la nostra generazione di giovani lettori non capirà cosa vuol dire andare per strada e litigare con un coetaneo per giocare in un pezzo di parco pubblico, però può capire altre cose e, di sicuro, immergersi in un mondo che è un’avventura.
Il valore educativo:
Questo libro è considerato un romanzo di formazione.
La storia modello da far leggere ai più piccoli al fine di far capire loro la differenza tra il bene e il male, le conseguenze delle proprie azioni, la forza dei sentimenti, il bruciore del tradimento, la lealtà, la forza e il coraggio. Consiglio la lettura di questo libro a tutti, ragazzi e adulti, senza differenze di genere e di età.